11 Aprile 2022

Il “benvenuto” della scuola per l’infanzia di via Roma alla prima bambina ucraina arrivata a Pontremoli

L’innocenza dei bambini è sorprendente. È priva di stereotipi, di luoghi comuni. Si nutre solo di entusiasmo e desiderio di scoprire. Come è accaduto questa mattina (lunedì 11 aprile 2022), quando è avvenuto l’inserimento della piccola, cinque anni già compiuti, arrivata dall’Ucraina circa un mese fa insieme alla mamma. È giunta, come molti suoi connazionali in Italia, in fuga da una guerra che sta distruggendo il suo Paese. Senza aspettativa, senza sapere dove e cosa si sarebbe trovata di fronte. Ad ospitarla gli zii, che hanno aperto le porte di casa loro donandole un rifugio sicuro e un po’ di speranza per il futuro. Il suo papà è rimasto nel suo Paese, a combattere. Anche la nonna, che di professione fa il medico, non è in Italia.

La mamma, insegnante di inglese oggi ha preso per mano la sua bambina, accompagnandola verso questa nuova avventura della Scuola per l’Infanzia.

Ad accoglierla un caloroso benvenuto: l’Assessore all’Istruzione e Politiche Educative e Scolastiche Annalisa Clerici, le insegnanti e tutti i compagni di classe che hanno voluto organizzare per lei una piccola festa portandole un dono. Insieme a lei anche gli zii, che non hanno perso occasione per ringraziare tutti i presenti per questa possibilità.

Tante le emozioni provate nel corso della mattinata: dall’ingresso nella scuola di via Roma, all’incontro con i compagni e le maestre, alla consegna di un piccolo dono da parte dell’Assessore Clerici e dell’intera Amministrazione Comunale. «Volevamo donarle un simbolo, un qualcosa che la facesse sorridere e che la facesse sentire a suo agio, la benvenuta. E devo dire che siamo riusciti nell’intento. Vogliamo ringraziare la scuola, la Preside Silvia Arrighi che si è dimostrata particolarmente disponibile e sensibile alla causa, le insegnanti, i compagni di classe e le loro famiglie. La piccola era felicissima, continuava a dire “grazie”. Ma il ringraziamento più bello sono stati i suoi sorrisi».

 

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